Ritornare a casa: lo senti nelle vene quando è il momento. Come una migrazione. Ritornare per starci un pò e poi volare via ad esplorare. Non importa quanto lontano si andrà, si sa esattamente dove dover arrivare, proprio lì, in quell’angolo di paradiso che è tutta la tua casa. La ritrovi e ti ci accomodi, salutandola come una vecchia amica e sei tu; tu con tutto il tuo bagaglio che ti porti dietro. Così ti rendi conto che per tornare hai bisogno di alleggerirti. Lasciare andare quel peso e volare libera, senza costrizioni, senza armature, senza protezioni. Hai bisogno di volare, appoggiarti, addentrarti, sorridere e renderti conto di essere luce, una luce che irradia dentro e poi fuori e quindi esci per diffonderlo, per rivolare, per rivivere.
Sai quanti bagagli incontrerai e deciderai di prendere, lo sai che arriverà un momento di lasciarli andare. Sei consapevole del gioco della vita. Va bene così: osa, vivi, cadi, vola, mangia e muori…e poi rinasci più forte.
