Poesia alla terra, donna selvaggia

Donna selvaggia non è un blog che “tratta” solo del famoso libro che tutte le donne dovrebbero leggere almeno una volta nella vita, ma siamo attente in generale al mondo della poesia, della bellezza che ci circonda ma non vediamo.

Sotto una raccolta di poesie (non nostre) che ci hanno particolarmente “colpite”, il denominatore comune è la NATURA, la terra, l’ecologia. Argomento che sempre più è “sentito” non solo tra i più giovani.

Prima poesia

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi restapoesie
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.

Seconda poesia, “Il vento” di Emily Dickinson

Come la luce,
Delizia senza forma
E come l’ape,
Melodia senza tempo

Come i boschi,
Segreto come brezza
Che, senza frasi, agita
Gli alberi più superbi

Terza poesia, “Cedi la strada agli alberi” di Franco Arminio

Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce
e che muore, ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere
più che aggiungere, rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.

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